La chiusura degli spazi aerei ha generato forti disagi ai voli nell’est europa che possono subire forti ritardi, o cancellazioni, a causa della situazione corrente. E non sono i soli, infatti, tutte le rotte sono andate man mano a risentire delle chiusure degli spazi aerei in Europa. Il conflitto è solo l’ultima delle tegole che cade su un comparto sempre più in difficoltà dopo le chiusure degli ultimi anni.
La situazione nei cieli d’Europa non trova una soluzione, ai timidi segni di ripresa che sembravano portare finalmente un sospiro di sollievo dopo gli anni più importanti della pandemia, ci si ritrova con un conflitto. La situazione ha visto il ricrearsi di due blocchi che non si vedevano da decenni, con un forte scambio di ritorsioni nei cieli di mezza Europa.
Nell’immagine, vediamo gli effetti rilevati da flightradars i primi giorni del conflitto, con un cielo nel sud est europeo ormai vuoto, a causa dei rischi del conflitto, e con ridottissimo traffico in tutta la parte orientale del continente, a causa dell’effetto della no-fly zone.
Chiusura spazi aerei
Lo spazio aereo è dove fisicamente si svolgono le operazioni di volo e si estende dalla superficie terrestre fino a una quota di 100.000 piedi, un’altezza oltre al quale, solitamente non è possibile volare. Ogni Stato ha una sua sovranità all’interno dello spazio aereo nazionale, permettendo agli aeromobili di volare. Quindi, un paese può tanto decidere di chiudere il passaggio di un veicolo sulle sue strade, tanto ad un aeroplano di volare sui suoi cieli.
La chiusura di uno spazio aereo ha importanti conseguenze. In primis sulle compagnie, che doranno ridisegnare tutte le rotte, evitando quei paesi per cui vige il ban di volare sui cieli.
Nel caso attuale, è fondamentale pensare che il divieto di volo avviene da entrambe le parti, per cui abbiamo che tanto la Russia non ha possibilità di volare verso occidente, tanto l’Europa ha difficoltà a volare verso oriente.
Ovviamente, esistono rotte alternative, possiamo dire che la difficoltà sia nell’impossibilità di utilizzare le rotte più convenienti.
Infatti, le compagnie stanno affrontando un allungamento dei tempi di percorrenza e l’aumento dei costi del carburante.
No, la chiusura di uno spazio aereo non può essere violata facilmente, specie se non si vuole incorrere in pesanti sanzioni.
E’ rischioso volare nell’Europa dell’est?
L’autorità di regolamentazione EASA condivide le proprie valutazioni sullo spazio aereo intorno all’Ucraina tramite il Bollettino informativo sulle zone di conflitto (CZIB). L’aggiornamento del 24 febbraio mette in guardia contro i viaggi nella regione di Chisinau in Moldova e Minsk, la capitale della Bielorussia.
Raccomanda inoltre agli operatori aerei di esercitare cautela su Mosca e sulla città di Rostov, nella Russia meridionale, “a causa dell’intensificarsi dell’esercito”, che potrebbe includere il lancio di missili a medio raggio in spazi aerei controllati.
L’EASA tiene conto di tutte le informazioni di intelligence disponibili durante l’aggiornamento del CZIB, ha detto una portavoce a Euronews Travel, lavorando a stretto contatto con la Commissione europea e l’Organizzazione europea per la sicurezza della navigazione aerea, nota come Eurocontrol.
Rimborsi e Risarcimenti a causa della chiusura degli spazi aerei
Tutta questa situazione va quindi a delineare una problematica sempre più importante per il singolo passeggero.
Se una compagnia era prima in grado di coprire le tratte in minor tempo e con minor costi, oggi tutte quelle tratte devono essere riviste.
Attenzione però, se il volo è stato acquistato, la compagnia aerea non può applicare costi aggiuntivi.
I viaggiatori hanno, per normativa nazionale ed europea, la possibilità di richiedere un rimborso in caso la compagnia non effettui il volo per cui si era comprato il biglietto.
In caso di cancellazione, come in questo caso, in teoria si avrebbe anche la possibilità di chiedere il risarcimento se il volo venisse cancellato entro le due settimane dalla partenza. Ma trattandosi di una circostanza straordinaria, imprevedibile per il vettore aereo, in questo caso l’indennizzo non è dovuto.
Quindi le vostre richieste in questo saranno accettate se il volo non è stato effettuato, e solo per la parte di rimborso.
Volare vicino al conflitto
Il territorio ucraino è martoriato dai bombardamenti, e le rotte aeree fanno quindi affidamento sui bollettini degli enti regolatori per poter volare in sicurezza. Potrebbe quindi succedere che il proprio volo si avvicini al conflitto, senza però volare sull’Ucraina.
In quel caso, per quanto l’ansia sia padrona della situazione, è una decisione del passeggero quella di non salire a bordo, e non sarà quindi possibile chiedere nessun rimborso, nè risarcimento.
Compagnie asiatiche sono esentate da questo discorso in quanto non hanno avuto divieti di sorvolare il territorio russo. Infatti, stanno continuando a volare tra Asia ed Europa senza alcuna modifica alle rotte tradizionali.
Proprio a causa della chiusura degli spazi aerei, è possibile che le compagnie non siano in grado di rispettare giorni ed orari concordati in fase di acquisto. Sebbene il risarcimento non sia sempre ammissibile, è possibile richiedere il rimborso tramite RimborsoAlvolo.