Nonostante si stia rapidamente avvicinando il periodo in cui si viaggia di più, sembra che il caos passaporti del 2023 non sia ancora risolto.
Sono tanti gli italiani che hanno in programma un viaggio per Pasqua, per la primavera o per uno dei tanti ponti di questo 2023. Per molti le mete europee sono più sicure, ma in alcuni casi può essere richiesto il passaporto. In questa fase, molti utenti stanno riscontrando difficioltà nella richiesta del documento.
Vediamo insieme cosa sta accadendo.
Boom di richieste di passaporti!
A inizio marzo la Polizia di Stato dichiarava che c’era stata una «massiccia e imprevista impennata di richieste» che aveva causato disagi e ritardi sul rilascio dei passaporti da parte delle questure italiane.
La speranza era che la maggior parte dei problemi fosse stata risolta. Nei primi due mesi dell’anno erano stati consegnati 412.385 documenti e si stimava per tutto il 2023 un numero vicino ai 2 milioni e mezzo.
Eppure ancora oggi se si cerca di prenotare un appuntamento per il rinnovo o il rilascio del documento di viaggio, in molte città è impossibile trovarne uno entro tempi ragionevoli.
I ritardi vanno avanti ormai da mesi e sono sempre più forti le proteste dei cittadini costretti a cancellare viaggi non solo di piacere ma anche di lavoro. Per far fronte a questi disagi la Polizia ha attivato un piano straordinario con una task force dedicata solo al rilascio dei passaporti. Tuttavia, neanche questa soluzione di emergenza ha risolto il problema in molte città.
Dopo quanto si trova appuntamento per fare il passaporto?
Quanto ci vuole per prenotare un appuntamento per il rilascio del passaporto? Per questa domanda ci sono diverse risposte a seconda della città di residenza. In generale possiamo rispondere: “tanto”.
Cercando una disponibilità si devono scorrere tante date segnate in rosso, e quindi non disponibili, e date colorate di grigio, ovvero non prenotabili o per le quali ancora non si può visionare le disponibilità.
Se a Milano nella giornata del 15 marzo si faceva una ricerca non era possibile trovare posto fino al 17 giugno, se si era a Roma nessuna disponibilità prima dell’8 giugno.
A Genova si può controllare solo fino a metà aprile e tutto appare in rosso e grigio. Chi abita a Torino deve aspettare fino al 16 settembre, ultima data che il server mostra.
Sembrano date molto lontane, soprattutto perché sforano ampiamente le vacanze estive, ma secondo un’indagine di Fto-Concommercio in alcune città si arriva addirittura all’autunno per avere i primi appuntamenti utili. È il caso di Catania dove non c’è nulla prima del 2 ottobre, a Potenza bisogna aspettare fino il 9 novembre, a Prato addirittura il 13 dicembre.
I problemi continuano anche quando si è riusciti a prenotare un appuntamento in quanto tanti segnalano lunghe code di attesa. Chi infatti ha già prenotato un volo e ha urgenza di ottenere il passaporto può presentarsi senza appuntamente e farne richiesta, come vedremo più avanti.
A Milano, ad esempio, si cerca di dare disponibilità a 450 domande al giorno più 250 richieste urgenti senza appuntamento. In questo modo il capoluogo lombardo ha rilasciato tra gennaio e febbraio 2023 ben 412.385 passaporti e l’obiettivo è di arrivare a 2 milioni nel resto dell’anno.
Quali sono le cause del boom di richieste di passaporto?
Ma perché si è creato questo caos per richiedere il passaporto? Da cosa deriva questo boom di richieste?
Sicuramente il periodo della pandemia ha influito in modi diversi. Durante la pandemia ogni pratica era rallentata dalle misure di contenimento e ricordiamo bene come in ogni spazio chiuso si potesse accedere non più di tot persone alla volta. Ovviamente questo non ha aiutato a velocizzare le pratiche.
Non finisce qui. Oggettivamente nei tre anni passati il flusso di turismo non è stato pari a quello precedente. Già dallo scorso anno i dati hanno mostrato la progressiva ripresa di questo settore ma, forse, è da quest’anno, con la riapertura di tante frontiere extra-europee che le persone hanno bisogno di possedere un passaporto. La diffidenza nei confronti di mete in altri continenti che c’era nel periodo Covid ormai è quasi un ricordo e, anzi, sono tante le persone che apprezzano la possibilità di poter volare nuovamente in Paesi lontani.
A questi motivi si aggiunge anche la Brexit: sono tanti gli italiani che viaggiano per piacere o per lavoro tra Italia e Regno Unito.
Queste sono le cause dell’aumento delle richieste ma esistono anche i problemi interni alle questure. Su queste ultime pesa una grave carenza di organico, «con percentuali che arrivano in alcune realtà anche al 40%», come denunciato dalla segreteria nazionale Silp Cgil. A ciò si somma «un problema legato a una mancata programmazione e a una mancata previsione di quello che presto o tardi sarebbe successo», sempre secondo il sindacato.
Il caos passaporti danneggia anche le agenzie di viaggi
Le proteste giungono non solo da parte dei viaggiatori ma anche da agenzie di viaggi e tour operator.
Proprio il tour operator Vamonos Vacanze ha commissionato un’interessante indagine all’Istituto di Ricerca IRCM. Dai dati emerge che circa 100mila viaggi sono saltati con una perdita di 180 milioni di euro.
Il 69% del campione intervistato, quindi 7 viaggiatori su 10, ha raccontato di tempi di attesa intorno alle sei settimane per l’appuntamento.
Ogni agenzia ha in media visto cancellare 11,4 viaggi a un prezzo medio di 1.800 euro, considerando che le mete in questione sono ovviamente tutte fuori dall’UE. Le perdite ammontano quindi a 20.520 euro per azienda. «Ma per le grandi OTA (Online Travel Agency) il danno è stato maggiore: la media è di 65 viaggi in fumo per circa 116.656 euro di vendite non effettuate per ciascun operatore», precisano gli specialisti di Vamonos Vacanze.
Questi dati sono una conferma e un aggiornamento per quelli raccolti da Assoviaggi, l’associazione del turismo organizzato Confesercenti, che aveva stimato circa 80 mila viaggi organizzati cancellati per colpa del caos passaporti e una perdita di quasi 150 milioni di euro.
Quando bisogna richiedere un nuovo passaporto?
Il boom delle richieste non accenna a diminuire visto che i dati ufficiali rilasciati dalla Polizia di Stato a inizio marzo stimavano in circa 900mila i passaporti in scadenza al 31 dicembre. Questo tipo di documento non può infatti essere rinnovato ma ne deve essere emesso uno nuovo.
Ovviamente a questi si aggiungono tutte le possibili nuove richieste che è difficile preventivare.
È necessario richiedere un nuovo passaporto in tutte queste circostanze:
- Passaporto smarrito
- Passaporto rubato
- Pagine esaurite
- Passaporto scaduto
Per fronteggiare la situazione abbiamo già detto che è stato attivato un piano straordinario. Quest’ultimo prevede task force organizzate per dedicarsi a diversi compiti, dall’acquisizione delle istanze alla loro lavorazione. Al rafforzamento di personale si aggiungono giornate straordinarie di apertura al pubblico, gli open day nelle giornate di sabato e domenica.
Posso chiedere il passaporto senza appuntamento?
Come accennavamo prima, è possibile richiedere il passaporto d’urgenza. Le motivazioni sono cause di salute, studio o lavoro ed è necessario presentare un’idonea documentazione. Ad esempio, è necessario presentare la prenotazione di un biglietto aereo.
Tuttavia, nelle grandi Questure, anche questo tipo di richieste può portare a un nulla di fatto: code eccessive e impossibilità degli impiegati di poter fare di più.
Sembra però che questa modalità sia diventata la preferita dei classici “furbetti”. il portavoce Associazione Nazionale Funzionari Polizia, Girolamo Lacquaniti, ha raccontato che alcuni «utenti si sono presentati con il loro regolare biglietto per un volo per Londra. Il problema è che si trattava di un volo di sola andata, volo low-cost di 25-30 euro». Un piccolo costo per poter ottenere in tempi più brevi il passaporto e garantirsi una vacanza all’estero magari in estate.
Lacquaniti ha denunciato la situazione: «Questo trucco molto antipatico ha fatto sì che ci ritrovassimo più persone con la richiesta d’urgenza rispetto agli altri utenti e questo abbia contribuito a far saltare sistemi che servono per contenere in qualche modo la situazione».
Non faccio in tempo a fare il passaporto: ho diritto al rimborso?
Veniamo infine a una domanda che tanti viaggiatori con una vacanza già organizzata si stanno ponendo:
Posso chiedere il rimborso se non sono riuscito a fare in tempo il passaporto?
La risposta, purtroppo, è no. Questa circostanza rientra in quelle considerate causate dalla negligenza del consumatore e non si può chiedere un risarcimento.
Inutile anche l’aver stipulato una polizza assicurativa perché al momento nessuna offre copertura per motivi come il mancato rilascio del passaporto.
“Il suggerimento è di aver almeno fissato l’appuntamento in questura o in commissariato prima di prenotare un viaggio a lungo raggio, perché altrimenti si rischia di non poter partire.”
Emma Lenoci, ideatrice della piattaforma Vamonos-Vacanze.it.
Un ulteriore suggerimento è quello di controllare la data di scadenza del proprio passaporto. Abbiamo detto che questo documento non si può rinnovare ma è necessaria una nuova emissione.
A questo problema si aggiunge il fatto che non basta avere un passaporto in corso di validità. Molti Paesi infatti chiedono una validità residua di almeno sei mesi.
Potete trovare tutte le informazioni necessarie sul sito della Polizia di Stato.